Il Samurai

Apparteneva alla Casta dei Guerrieri ed era un Miloitare del Giappone Feudale; "Colui che serve" è la traduzione più attendibile del termine "Saburau" da cui deriva la parola Samurai. Più correttamente si dovrebbe parlare del termine, risalente al Periodo Edo, di "Bushi", anche se spesso, questa definizione si riferiva genericamente al Guerriero Generico e non al Samurai, che era di estrazione nobile, una sorta del Cavaliere occidentale. I Samurai erano una casta dedita, oltre che alle Arti Marziali, a quelle Zen, come il Cha no yu o lo Shodo. In effetti la figura del Samurai, nasce dalla società del Periodo Heian, quando l'Aristocrazia portò alla nascita di una delle più raffinate epoche del Giappone. L'Aristocrazia era elegante, praticava Feste e Cerimonie, rifuguandosi in un mondo fatto di poesia, danze, canto, musica e bellezza, estraendosi, però colpevolmemnte, dai problemi reali del suo tempo. Con l'avvento del Periodo Meiji (XIX secolo), la Classe dei Samurai, fu sostituita da un esercito di tipo occidentale, anche se il "Bushido", il rigido Codice d'Onore del Samurai, soppravvive ancora oggi con i suoi insegnamenti etici e religiosi.

Alcuni termini usati come sinonimo di Samurai: Buke (appartenente ad una famiglia militare) - Monofu (per Guerriero) - Musha (abbreviazione di Bugeisha, cioè Uomo delle Arti Marziali) - Shi (comunemente si legge Samurai) - Tsuwamono ( Soldato) - Basho (Persona valorosa).

Ritratto fotografico di Samurai in armi. 1860. Bennett, Terry. "Early Japanese Images
(Rutland, Vermont: Charles E. Tuttle Company, 1996), 75, 139,pl.35. Felice Beato, Svdmolen
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Le Armi del Samurai

Nel Periodo Tokugawa, si riteneva, sotto l'influenza dello Zen, che l'anima del Samurai risiedesse nella sua Spada, la Katana; al compimento dei 13 anni, veniva consegnato, nel corso di una cerimonoia ("Genpuku") al giovane aspirante guerriero, un " "Wakizashi", o spada corta unitamente ad un nome nuovo da adulto che gli conferiva il titolo di Samurai e il diritto a portare anche una Katana, o spada lunga, da usare solo in battaglia. Le due spade, appannaggio solo degli alti ranghi della nobiltà guerriera, erano dette "Daisho" (Grande e Piccolo) e non potevano, per disposizione dello Shogun (1523), essere portate dai comuni cittadini. Il Wakizashi, assieme al Cioltello, erano le armi da taglio usate per la pratica del Suicidio Rituale tipico del Samurai, il Harakiti o Seppuku.

L'Arrco era un'altra fondamentale arma del Samurai, che non venne mai modificata fino all'avvento della polvere da sparo. L'Arco giapponese era un'arma micidiale, di grandi dimensioni, che poteva lanciare una freccia, con grande precisione, alla distanza di 100 metri e, con minore precisione, fino a 200 metri. Lo si usava a piedi, protetti da uno Scudo di legno, o a Cavallo secondo una tradizione shintoista.

Dal XV secolo, anche la Lancia ("Yari"), divenne un'arma popolare, rimpiazzando il più antico "Naginata", una specie del Falcione medioevale occidentale. La Lancia, nelle battaglie campali in mano a truppe organizzate, risultò spesso più efficace della Katana.

Le attrezzature di protezione erano sostanzialmente Elmi, di svariato tipo, a seconda anche delle epoche, le elaborate Corazze a placche sovrapposte e gli Scudi, quasi sempre in legno usati principalmente per proteggere l'Arcere.

L'Esercito

La Riforma Taika del 645, sullo stile cinese, suddivideva l'Aristocrazia in Ranghi che, oltre a disciplinare l'uso dei diversi tipi di Armi, prevedeva l'Istituzione di Truppe Imperiali e di un Ministero della Guerra (Hyobusho); l'Esercito veniva reclutato fra i Contadini con la formazione, quindi, di truppe non particolarmente formate al punto che già nel 792, si dovette rinunciare alla "leva" fra i Contadini, richiedendo ai Nobili, di formare truppe addestrate e reclutate fra i ranghi inferiori della stessa aristocrazia.